INVITO ALLA PREVENZIONE DEI TUMORI DEL SENO

Principali fattori di rischio e consigli utili per imparare a sconfiggerlo

L’aiuto che pensiamo di potervi dare con questi articoli e quello di farvi acquisire maggiori informazioni su questa malattia e quindi una maggiore consapevolezza sui principali fattori di rischio in modo da poter meglio interloquire con il vostro medico di fiducia ed essere, di conseguenza, anche meglio seguite. Bisogna tener conto che a questa patologia è soggetta una donna su dieci; al Nord l’incidenza e maggiore, i Paesi industrializzati sono i più colpiti e, tra questi, il Regno Unito ha la maggiore incidenza. Fortunatamente i progressi diagnostici ed il riconoscimento precoce, ne fanno oggi un morbo più curabile; e quindi fondamentale una serena ma attenta opera di prevenzione e controllo.

Fattori dl rischio

• Età: il rischio aumenta sensibilmente dopo i 50 anni anche se si sta notando una maggiore incidenza di questa patologia tra le pit’ giovani.

• Familiarità: aumenta il rischio di cancro per chi ha avuto un parente di 1° grado che ne è stato affetto.

• Menarca: la mestruazione precoce e la menopausa tardiva, espongono maggiormente a rischio di cancro a causa della circolazione di estrogeni per un periodo più lungo.

• I geni cosiddetti BRCA 1 e BRCA 2 sono variabilmente correlati ad insorgenza.

• La gravidanza precoce e l’allattamento al seno, riducono il rischio d’insorgenza (in quanto la mammella la e meno esposta agli estrogeni).

• La terapia ormonale sostitutiva (TOS) somministrata in menopausa, pur riducendo gli effetti di questa, fa aumentare le probabilità di malattia.

• Una dieta non sana, pub costituire fattore di rischio: sono sconsigliati i grassi di origine animale, l’eccesso di carni rosse, latte e derivati; e bene sapere che questi alimenti, contengono sostanze quali IGF e prolattina che possono indurre la proliferazione di cellule neoplastiche. Le fritture invece, sviluppano acrilammide che concorre a rendere cancerogeni i cibi fritti.

• Un corretto regime alimentare, magari con una impostazione dietologica di un Nutrizionista, pub in vece fare la sua parte nel campo della prevenzione. Olio d’oliva, legumi, fibre, soia, vegetali e frutta sono una efficace protezione e poi…occhio al peso forma: una obesità grave aumenta sensibilmente il rischio.

Come fare una buona prevenzione

• Affidarsi sempre ad uno specialista senologo.

• Collaborare con lo stesso fornendo tutte le informazioni utili ad una buona anamnesi.

 • Eseguire una corretta autopalpazione ed almeno una volta l’anno sotto controllo di uno specialista.

• L’ispezione da parte del senologo potrà notare la forma, il volume, la simmetria, il profilo, la superfice cutanea ed il capezzolo.

• La palpazione riuscirà ad individuare le dimensioni, la forma i contorni, la consistenza, la mobilita e la dolorabilità unitamente alla palpazione dei linfonodi regionali.

• Importante riferire se si è notata secrezione dal capezzolo che pub essere lattescente, verdastra, puruloide, sierosa o ematica.

• Sottoporsi a periodici esami strumentali: ecografia ogni 6 mesi/1 anno (a seconda dei casi) dai 20 ai 40 anni ed a mammografia ogni 12/18 mesi dai 40 anni in su (unitamente all’ ecografia).

Consigli utili

I comportamenti fisici, alimentari e diagnostici, come si e visto, spostano sensibilmente indietro l’asse del rischio. Importante, ad esempio, oltre ad una sana alimentazione, la pratica dello sport perché mantiene la forma fisica, aiuta a smaltire il pericoloso grasso in eccesso e nelle giovanissime, pub ritardare i tempi della prima mestruazione. Sempre in questa fascia dieta e opportuno poi evitare radiografie al torace non necessarie, vista l’alta sensibilità ai raggi della giovane ghiandola mammaria. Ed infine e utile ricordare quanto sia altamente dannoso il fumo, come pure l’eccessivo use dell’alcool.

Dott.ssa Rita Brandi Dottor Carlo Tirelli Chirurgo Oncologo – Senologo